Uno su cinque non ce la fa
Lavoratori, non c’è più niente da festeggiare. E non perché la festa del lavoro è appena passata. Ma perché tra soli cinque anni un lavoro su cinque non esisterà più.
O per lo meno così pare stando al Report Mercer Global Talent Trends Study 2018 “Unlocking Growth in the Human Age”, che raccoglie le voci di oltre 7600 dipendenti, hr manager, executive e board member di 57 Paesi, tra cui l’Italia, in cui sono state raccolte le opinioni quali-quantitative di 51 alti dirigenti, 322 singoli dipendenti, 109 hr manager.
In particolare, il 71% dei top manager italiani intervistati da Mercer (un dato tra i più alti a livello globale, e superiore rispetto al 53% medio), prevede infatti che entro il 2023 almeno un ruolo su cinque nella propria organizzazione non sarà più necessario.
Tra le professioni in via di estinzione ci sarebbero quelle amministrative (-35,5%), quelle legate al settore manifatturiero (-32,7%), alle attività estrattive e alla costruzione (-21,3%).
Di contro, sono destinati ad aumentare i ruoli legati alla digitalizzazione delle imprese e quindi data scientist (+25,2%), social media manager (+21,1%), user experience designer (+20,5%), pianificazione finanziaria (+15,3%), nursing informatic (+12,2%) e “green collar” (+ 5,7%).
Ma cosa stanno facendo le aziende italiane per preparare i dipendenti a cambiare ruolo e riqualificare le proprie competenze?
Poco o niente.
Solo il 31% dei gruppi intervistati ha previsto un incremento delle attività di formazione online destinate ai propri lavoratori (il 9% in meno rispetto alla media mondiale). Mentre un timido 17% (sempre nove punti percentuali sotto la media) sta avviando dei programmi di rotazione dei ruoli all’interno dell’azienda.
Ma tenere il passo dell’innovazione che interesserà il mondo del lavoro è fondamentale, prima di tutto, per la crescita del business aziendale. Per questo le imprese non possono rimanere con le mani in mano. È necessario che si preparino per tempo, cambino mentalità e puntino sulle competenze della propria forza lavoro. La digitalizzazione delle aziende è già una realtà. Prima ne prenderanno atto, prima saranno in grado di capire su quali fattori umani, invece, sarà opportuno investire