Avvocate, parità on board
È quasi parità tra avvocati donna e uomo nei consigli di amministrazione delle società quotate sul Ftse Mib di Borsa Italiana.
Lo rivelano i dati raccolti da Morrow Sodali a fine marzo 2018 per fotografare – in esclusiva per legalcommunity.it e MAG – la presenza di legali tra i board member dei gruppi del principale listino azionario di Piazza Affari, escludendo le società di diritto estero e quelle incorporate in altre giurisdizioni.
La ricerca dell’advisor per i servizi di corporate governance si è concentrata solo sui professionisti che hanno come primaria attività quella dell’avvocato, lavorando a tempo pieno in uno studio legale o presso un ufficio in house di un’impresa, e non semplicemente sui consiglieri con riconosciute competenze giuridiche. Nei cda delle aziende prese in considerazione siedono in totale 32 avvocati, tra questi 15 donne.
Chi sono
Nel dettaglio, le avvocate nei consigli indicate da Morrow Sodali sono Gaudiana Giusti, ex general counsel di Veneto banca, in A2A; Annalisa Pescatori, partner di Grimaldi studio legale, in Banca Generali; Valeriana Maria Masperi, che collabora stabilmente con lo studio legale di Bologna del professor Michele Sesta, in Bper Banca; Antonella Musy, dello studio legale Musy Bianco e Associati, in Buzzi Unicem; Patrizia Albano, responsabile direzione affari societari e segreteria societaria di Prada, in FinecoBank; Alberta Figari, partner di Clifford Chance, in Generali; Federica Lolli, legal director di LyondellBasell, in Italgas; Marina Rubini, of counsel di Dla Piper, in Leonardo; Francesca Isgrò, partner di Orrick, in Poste Italiane; l’avvocata e consulente Michaela Castelli in Recordati; Nicla Picchi, fondatrice dello studio Picchi & Associati, in Saipem e Unipolsai; Lucia Calvosa, titolare dell’omonima insegna e avvocata di ACDlex, in Telecom Italia; Gabriella Porcelli, senior advisor di Philip Morris Italia, in Terna; Francesca Bazoli, socia senior di Studium 19.12, componente del consiglio di sorveglianza di Ubi Banca; e l’avvocata Maria Rosaria Maugeri in Unipolsai.
Le ragioni
Tra le ragioni per cui un numero maggiore di donne, e conseguentemente anche di avvocate, siede oggi nei consigli di amministrazione, c’è senz’altro la legge n. 120/2011 sulle quote di genere, che obbliga le quotate ad avere negli organi sociali almeno un quinto del genere meno rappresentato e di almeno un terzo al secondo e terzo rinnovo. «Il quadro normativo ha sicuramente favorito l’ingresso delle donne e delle giuriste nei cda, visto che siamo ancora in una fase di applicazione delle norme. Diverse società stanno ancora lavorando per adeguarsi alla richiesta di arrivare ad avere in consiglio, la quota di genere del 30%», commenta a MAG Gabriella Porcelli (nella foto).
Ma più di ogni altra cosa, la legge Golfo Mosca ha favorito un cambiamento culturale, secondo Romina Guglielmetti, avvocata titolare di Starclex – studio legale associato Guglielmetti, membro del consiglio direttivo di Nedcommunity (l’associazione italiana degli amministratori non esecutivi e indipendenti, componenti degli organi di governo e controllo delle imprese) e dei cda di Tod’s, Servizi Italia, Compass Banca, Pininfarina, ACF Fiorentina e sindaco effettivo di Enel.
«Le società si sono rese conto dell’opportunità di avere una rappresentanza differenziata all’interno dei propri consigli di amministrazione e alcune si sono adeguate anche volontariamente (si pensi alla Fiorentina o Ntv, che pur non avendo alcun obbligo di legge hanno inserito delle donne in cda) percependo il vantaggio che deriva dall’avere una squadra “diversa”, su tanti aspetti, soprattutto sul fronte delle competenze», dichiara l’avvocata.
C’è infatti, per il caso specifico delle avvocate, l’elemento della professionalità. «Il ruolo di amministratore è diventato progressivamente sempre più complesso. Ci sono oggi numerose decisioni che, a livello di processo, presentano tecnicismi tali per cui non si può prescindere da abilità specifiche in materia giuridica. E di corporate governance. Questo non significa che gli avvocati siano indispensabili, ma che al pari di altre figure professionali possono essere molto utili», continua Guglielmetti.
Un’osservazione che trova riscontro nella domanda di amministratori che viene dal mercato e che richiede «un mix adeguato di competenze all’interno dei consigli, tra cui quelle legali», afferma Fabio Bianconi, director di Morrow Sodali. «Gli avvocati sono molto utili perché esperti nell’interpretazione di alcune materie specifiche. Non mi riferisco banalmente alla contrattualistica, argomento di cui alcuni cda nemmeno si occupano. Ma al coordinamento delle transazioni con parti correlate, agli aspetti legati alla gestione dei rischi, e ai profili della governance».
Tutti argomenti, secondo Bianconi, nei quali una spiccata competenza giuridica può dare grande valore aggiunto. Inoltre…
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