Armani denunciato dal suo ex general counsel: “discrimina i messicani”

Violazione dei diritti umani a causa dell’ambiente di lavoro ostile, ritorsioni, licenziamento illegale sulla base della nazionalità e della disabilità. Sono queste le accuse che l’ex general cousel, Fabio Silva, rivolge alla Giorgio Armani Corp., società in cui l’avvocato ha lavorato dal 15 ottobre 2014 all’8 luglio 2015.

La vicenda, riportata da molti media internazionali, tra cui il New York Daily News e Law 360 , avrebbe avuto inizio nel dicembre 2014. Stando alla sua versione, l’ex general counsel all’epoca si stava occupando di un contratto con un fornitore messicano assieme al Cfo, Thomas Chan. Nella sua denuncia Silva ricorda che durante l’incontro finale in cui era prevista la firma del contratto, Chan, che era un po’ esitante, disse “io non mi fido dei messicani”. All’epoca, ammette l’avvocato, il collega non conosceva la sua nazionalità. E tuttavia, una volta appresa l’informazione Chan non si scusò mai. Silva decise perciò di informare dell’accaduto, attraverso un email, il Coo della società, Giorgio Fornari che gli rimproverò di aver esagerato. Non solo. In aprile Fornari negò all’avvocato una promozione, motivando la cosa con la denuncia che aveva sporto contro il collega. Silva decise perciò di rivolgersi all’hr manager spiegando che stava subendo delle “ritorsioni”. La sua risposta – si legge nella denuncia di Silva – però fu perentoria: “Mi è stato detto che se non ero felice potevo anche lasciare la società”. 

L’ex general counsel venne infine licenziato nel mese di luglio. “Mi è stato detto che mi licenziavano perchè la società non aveva più fiducia in me”, riferisce il legale nella sua memoria.

Fabio Silva è emigrato negli Stati Uniti all’età di 4 anni e ha frequentato la Stanford law school grazie a una borsa di studio. Il suo avvocato, David Sanford dello studio Sanford Heiser Kimpel, ha dichiarato: “Credo che qualsiasi giuria di New York sarà d’accordo con il signor Silva nel ritenere che ciò che è accaduto sia sbagliato e che Armani deve assumersi le sue responsabilità”.  Il manager pretende il riconoscimento di un danno da 75 milioni di dollari dalla società.

Per il momento il portavoce della casa di moda non ha rilasciato alcun commento.

Gennaro Di Vittorio

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