Kroll Fraud report 2015: il 75% delle aziende ha subito frodi

I furti di dati e gli attacchi informatici sono sempre più diffusi nel nostro Paese. Secondo il Global Fraud Report 2015 di Kroll, realizzato dalla Economist intelligence unit, le frodi stanno diventando infatti sempre più comuni e hanno fatto segnare negli ultimi tre anni un’impennata di 14 punti percentuali.

Altro dato fondamentale emerso dal rapporto è il fatto che nella maggior parte dei casi – circa l’81% – il responsabile delle frodi è un membro interno all’impresa. Più di una vittima su tre (36%) ha, infatti, subito una frode per mano di un membro dell’alta direzione o della dirigenza, il 45% a causa di una figura junior, mentre nel 23% dei casi si è trattato di un agente o intermediario.

La stessa tendenza emerge anche per la perdita e furto di dati e per gli attacchi informatici. Anche in questi casi, a commettere l’illecito sono quasi sempre i dipendenti, coinvolti nel 45% dei casi. Mentre solo nel 29% dei casi la responsabilità è di un venditore/fornitore. Ancora meno sono, infine, gli attacchi da parte di un hacker esterno (solo il 2%).

Il rapporto ha cercato di individuare anche le causa che influiscono sulla crescente esposizione alle frodi. Tra queste c’è sicuramente l’alto tasso di turnover tra lo staff, indicato da un intervistato su tre. L’outsourcing (16%) si trova invece al secondo posto. “L’attenzione mediatica – ha commentato Marianna Vintiadis, managing director di Kroll Italia – è largamente incentrata su minacce esterne alle aziende, come accade per esempio con la cyber security, ma i risultati del nostro report e la nostra esperienza quotidiana ci rivelano una storia diversa. La principale causa di frode subita dalle imprese è rappresentata dai dipendenti stessi, come dimostra il risultato della nostra indagine. Non è sufficiente quindi che le aziende si proteggano dai rischi esterni: occorre invece prestare attenzione sia alle vulnerabilità esterne che a quelle interne. Attuare misure proattive, come stabilire una forte politica di denuncia, può essere un’arma estremamente efficace contro la frode.”

Ma che cosa viene rubato? Secondo Kroll il furto di beni fisici è la tipologia più comune (22%), seguita dai casi di frode da parte di un venditore, un fornitore o nel processo acquisti (17%) e dal furto di informazioni (15%).

La situazione non sembra essere molto diversa nel resto d’Europa. “I dati italiani – spiega Vintiadis – rispecchiano quelli europei, che tuttavia per certi aspetti si discostano da quelli ottenuti a livello mondiale”. Secondo quanto rilevato dal Fraud Report, incide molto di più sul totale delle frodi il furto di beni materiali, segnalato dal 27% delle aziende intervistate, ovvero 5 punti percentuali in più rispetto alla media globale. Allo stesso modo, anche il furto di informazioni fa registrare un valore superiore di un punto percentuale in Europa. La violazione di regolamento o conformità, ovvero la mancata rispondenza in termini di compliance, viene segnalata nel 15% dei casi (3 punti percentuali in più rispetto alla media globale).

 

 

Gennaro Di Vittorio

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