Riforma Rai: più poteri all’amministratore delegato e cda ridotto

Il Senato ha approvato la riforma della Rai che cambia completamente i poteri e i compiti degli organi direttivi dell’azienda pubblica.

All’attuale direttore generale, Antonio Campo Dall’Orto (nella foto), saranno affidati i poteri di un amministratore delegato. Al manager spetterà, ad esempio, nominare i direttori di rete, di testata, dei canali digitali e anche i dirigenti di seconda fascia. Inoltre sarà suo compito firmare i contratti fino a 10 milioni di euro, assumere, nominare e promuovere i giornalisti e deciderne la collocazione. Infine, dal 2019, anno in cui scadrà l’attuale composizione del consiglio di amministrazione, l’ad entrerà a far parte del cda con diritto di voto. 

Per quanto riguarda invece la composizione del Consiglio, con l’attuale riforma, a partire dal 2019, gli attuali nove membri verranno ridotti a sette. Due saranno votati dalla Camera, due dal Senato, uno scelto dai dipendenti Rai e due – tra cui l’amministratore delegato – saranno designati del governo.

 

Gennaro Di Vittorio

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