Generali più vicina alla nomina di un interno per il dopo Greco
Individuare il successore più adatto, possibilmente entro febbraio, e concordare con l’amministratore delegato tempi e modi dell’uscita. Sono queste le direzioni in cui il consiglio di amministrazione di Generali sta andando per organizzarsi dopo la decisione dell’attuale Ceo, Mario Greco (foto a sinistra), di non essere disponibile a rinnovare il proprio mandato, in scadenza a fine aprile.
Greco ha dato al presidente Gabriele Galateri di Genola (nella foto) la disponibilità a restare fino alla fine del mandato, ma – se si designerà nei tempi previsti il nuovo ad – il rapporto con Trieste potrebbe anche concludersi con l’approvazione del bilancio 2015 in consiglio.
Quanto al successore, nel gruppo l’ipotesi più accreditata sembra essere quella della soluzione interna. Le figure più accreditate sarebbero, in questo contesto, Philippe Donnet, alla guida di Generali Italia, il ceo di Generali Deutschland Giovanni Liverani e il cfo Alberto Minali (foto a destra).
Lo stesso Leonardo Del Vecchio, patron di Luxottica e azionista del Leone con oltre il 3% del capitale, seppure in maniera indiretta sembra caldeggiare una soluzione interna: «Per un azionista, prima si mettono a posto le cose e meglio è», ha riferito l’imprenditore, aggiungendo che optando per un manager già presente in azienda si correrebbero meno rischi: «Credo che all’interno ci siano sempre persone che su una scala da uno a 10 valgono almeno 8. Se prendi un esterno, può essere un 9 ma magari anche un 3».
Per Del Vecchio l’attuale presidente di Trieste, Galateri, è l’uomo giusto: «ll presidente in un’azienda come Generali ha importanza dal punto di vista della conduzione, della trasparenza, del rispetto delle leggi. È importante che sia bravo e ferrato in questo».
Nel toto nomine, però, non sono ancora del tutto escluse figure esterne. Qualcuno parla di un noto manager che lavora all’estero e il profilo sembra ricordare quello dell’ex ad Sergio Balbinot.
Le Generali però potrebbero anche decidere di pescare tra i ceo operativi in Italia andando a selezionare una delle figure più note del panorama locale, nonché già manager del Leone e pare con un consenso diffuso tra i soci: Monica Mondardini. L’attuale ad dell’Espresso conosce il business assicurativo avendo già lavorato, tra il 1998 e il 2008, per il gruppo di Trieste prima come ceo di Europ Assistance e poi come numero uno di Generali Spagna. In questi anni, poi, ha mostrato un piglio manageriale gradito a molti. La stessa Mediobanca, prima azionista con una quota del 13,28%, ha avuto modo di apprezzare l’operato nel corso della complessa trattativa su Sorgenia.
Si vedrà cosa accadrà nei prossimi giorni. Quello che è certo è che il profilo attorno al quale si dovrà convergere sarà quello di un manager che conosca l’azienda, abbia un forte konw how in ambito assicurativo e sia in grado di raccogliere il testimone lasciato da Greco.