Il legale è la funzione più “femminile” nelle aziende del settore finanziario

Macchine automatiche, skateboard volanti, scarpe che si allacciano da sole e banche con comitati esecutivi formati per il 30% da donne. Siamo nel 2030 ed è fino a questa data che, di questo passo, ci toccherà aspettare per raggiungere un effettivo bilanciamento di genere nei vertici delle aziende del settore finanziario. Stando infatti ai dati della ricerca “Women in financial services”, realizzata dalla società di consulenza Oliver Wyman, attraverso l’analisi dei board di 381 società finanziarie in 32 Paesi, «nonostante negli ultimi 15 anni in Italia ci sia stato un aumento della presenza delle donne negli organi di governo degli istituti Klara Jandova 444 finanziari, a livello dirigenziale l’evoluzione rimane molto lenta». A parlare è Klara Jandova, fra i curatori della ricerca. «Se ci sono voluti 13 anni per arrivare al 17% di donne nei comitati esecutivi – chiede -, dobbiamo aspettarne altri 15 per arrivare al livello di Paesi più avanzati come Svezia e Norvegia?». La domanda serve anche a puntare l’attenzione su quali siano le cause di questa disparità. Solo capendo quali sono i “muri da abbattere” che ancora formano il famoso soffitto di cristallo, sarà infatti possibile velocizzare questa evoluzione e raggiungere la parità.

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Gennaro Di Vittorio

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