General counsel o clo?
Il titolo “general counsel” viene usato per indicare il numero uno del dipartimento legale di una società. Nel corso degli ultimi anni a questa carica se ne è però affiancata un’altra: chief legal officer o, in breve, clo. Questo titolo – come scrive Corporate Counsel – “tra il 2013 e il solo 2014 secondo i dati dell’Association of corporate counsel, il numero degli in house con il titiolo clo è salito dal 10% al 22%. E si tratta di un numero destinato a salire”.
Ma chi è di preciso il clo? Si tratta solo di un nuovo nome per definire il general counsel o è qualcosa di diverso? Secondo Corporate Counsel si utilizza la carica clo per identificare quel professionista che sovrintende al lavoro di più head of legal o general counsel. È questo il caso di una società che opera in più paesi, ognuno dotato di un dipartimento affari legali e quindi di un general counsel locale. “In questi casi – si legge – è utile nominare un clo per supervisionare tutte queste figure. I dati mostrano, infatti, che sono le aziende grandi o le multinazionali quelle che, con più probabilità, hanno, oltre al general counsel, anche un clo al vertice della gerarchia legale”.
Su questo tema, Charles Volkert, direttore esecutivo di Robert Half Legal, intervistato dalla rivista ha dichiarato che: “L’aumento di clo riflette una tendenza molto diffusa che ha visto i direttori affari legali diventare sempre più importanti all’interno delle aziende. Il titolo di cfo segnala infatti colui che ha un posto al tavolo in cui si prendono le decisioni perchè il suo compito principale è consigliare il business in modo efficace. In virtù della sua posizione esecutiva, il clo può e deve concentrarsi maggiormente sulla strategia dell’azienda rispetto a quanto un general counsel – più occupato con la parte affari legali – potrebbe mai fare”.