Quando la discriminazione si nasconde nel cv

Due curricula identici: stessa universita?, stessi corsi post laurea, stesso master, stesse valutazioni. Eppure un avvocato viene convocato per il colloquio dal prestigio studio legale e l’altro no. Perche?? Secondo un recente studio pubblicato sull’American socialogical review il motivo sarebbe da ricercare nella classe sociale del candidato

Per dimostrarlo i ricercatori – Lauren A. Rivera e Andra?s Tilcsik – hanno creato dei curricula falsi e li hanno inviati a 316 studi legali in 14 citta? degli Stati Uniti. In ognuno di questi hanno nascosto tanti piccoli indizi: un cognome popolare come Cabot o uno altolocato come Clark; l’hobby del polo o della vela invece che il calcio, ma anche una preferenza per la musica classica o per quella country.

Tutti segnali che, a un occhio molto attento, avrebbero consentito di capire se il futuro collaboratore apparteneva a una famiglia ricca o povera e che, a quanto e? emerso dalla ricerca, si sono rivelati determinanti per ottenere il posto di lavoro. L’indagine ha infatti rivelato che la maggior parte degli studi legali ha preferito convocare per un colloquio soprattutto candidati di sesso maschile con uno stile di vita agiato. «I candidati piu? altolocati sono stati visti come piu? adatti alla cultura d’e?lite e alla clientela dei grandi studi legali», hanno scritto i due ricercatori.

Quasi assenti invece le donne indipendentemente dalla formazione universitaria, professionale e persino dal ceto sociale di appartenenza. «Per le donne – si legge nello studio – i segnali di classe sociale superiore non si sono tradotti in alcun tipo vantaggio nell’assegnazione del posto. Per le avvocate pesa ancora lo stereotipo negativo che le vede come meno impegnate sul lavoro a causa dei figli e della famiglia».

 

Gennaro Di Vittorio

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