5 segnali che ti dicono che sei pronto per diventare un in house
Esistono dei segnali che dicono che si è pronti per fare “il grande passo”: lasciare la libera professione e passare alla carriera in house? Secondo Erin Clarke – managing director di Cadence Counsel e in precedenza regional manager of legal recruitment and development di K&L Gates – sì. Si tratta di piccoli e grandi indizi che chi gli esperti di recruitment sanno cogliere e che lei ha raccolto in un post per i lettori di Above the law.
1. Sai individuare i potenziali problemi. Se sei dotato di quell’innato sesto senso che ti fa sentire “puzza di bruciato” prima che qualcosa di negativo si verifichi davvero, la professione in house è quella giusta per te. I giuristi d’impresa devono infatti essere in grado di individuare i problemi e le responsabilità legali prima che si verifichino. Solo in questo modo un dipartimento in house riesce a essere proattivo verso il business.
2. Sei orientato alla crescita. “Gli in house counsel sono spesso coinvolti nello sviluppo e la crescita delle organizzazioni che essi rappresentano. Essi sono ricercati per fornire soluzioni giuridiche innovative che si allineano con gli obiettivi di business delle organizzazioni, e diventare consulenti chiave per la leadership mentre si muovono attraverso le fasi di crescita e cambiamento”, rivela Clarke.
3. Hai ottime capacità relazionali. “Una delle qualità più richieste quando si selezionano candidati per una posizione in house è l’intelligenza emotiva”, spiega l’esperta. Lavorare in azienda – e quindi anche con non legali – richiede infatti una serie di soft skills che sono spesso innate. “Inoltre – continia Clarke – più piccola è l’azienda, maggiore è la probabilità che chi ricopre il ruolo di general counsel abbia anche una posizione di leader e mentore”.
4. Sei finanziariamente flessibile. Scegliere il lavoro in house non significa necessariamente guadagnare meno, tuttavia i compensi di chi lavora in azienda tendono ad essere più vari rispetto a quelli degli studi legali. “Tuttavia secondo una recente inchiesta di Bloomberg – ricorda la professionista – chi oggi svolge la professione in house ad alti livelli può comunque contare su una retribuzione uguale o maggiore a quella di un partner”.
5. Stai leggendo questo articolo. “Significa che stai già riflettendo sulla cosa e tuttavia, prima di fare la tua scelta, devi tenere a mente alcune cose fondamentali del lavoro in house”, avverte Clarke. Tra queste c’è, ad esempio, la predisposizione a interessarsi di tutto. Lavorare in azienda significa infatti venire coinvolti in tutti gli aspetti del business, compresi quelli non strettamente legali. Inoltre un giurista d’impresa lavora a contatto con colleghi e professionisti che hanno competenze ed esperienze professionali completamente diverse. “Tutto questo richiede capacità di adattamento e apertura mentale”, conclude Clarke.