Nel 2030 tutti avremo un avvocato gratis

Quando pensiamo all’intelligenza artificiale applicata al mercato dei servizi legali ci sembra di parlare di fantascienza. In realtà il mercato delle tecnologie legal si sta progressivamente sofisticando e non solo Oltreoceano, ma anche in Europa e in Italia. Eppure, prevedere cosa accadrà nel lungo termine alla professione non è semplice.

Questo è un esercizio che sta facendo la Law Society of England and Wales con il progetto Future Worlds 2050, nel tentativo di anticipare le esigenze future dei clienti. Il primo report, pubblicato dalla squadra di lavoro, “Images of the Future Worlds Facing the Legal Profession 2020-2030” è interessante, poiché fornisce diverse immagini del futuro.

Le legal tech prenderanno il sopravvento sugli avvocati per le attività di routine, cambiando le dinamiche proprie agli studi e alle direzioni affari legali. Di conseguenza, cambieranno anche i prezzi di diversi servizi. Ma non finisce qui, potenzialmente, infatti, entro il 2030, tutti noi avremo a disposizione un avvocato gratis, un professionista che potremo interpellare come facciamo oggi con Siri, Alexa o Google.

Certamente le consulenze complesse o ad alto valore aggiunto continueranno a richiedere gli esseri umani, così come la gestione delle relazioni coi clienti. Ma la forza lavoro di law firm e aziende dovrebbe restringersi grazie all’uso dell’AI del 20-50% entro il 2050.

Al di là delle previsioni più o meno fantascientifiche, in un passaggio più ottimistico, il rapporto suggerisce che la tecnologia potrebbe essere sfruttata in modi creativi e socialmente vantaggiosi per democratizzare l’accesso alla giustizia nella sfera legale, affrontare il degrado ambientale e rivoluzionare i risultati sulla salute».

Non sarebbe per niente male…

 

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