Genitore 1, genitore 2

di michela cannovale

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Quanto è complicata la vita delle famiglie non tradizionali in Italia? Oltre ad essere una domanda che varrebbe sempre la pena porsi, è anche il titolo di un articolo del Post pubblicato a marzo 2023, quando il governo italiano aveva chiesto ai sindaci di interrompere il riconoscimento alla nascita dei figli delle coppie omogenitoriali.

Da allora sono successe tante cose (ma la domanda iniziale rimane sempre attuale). Una fra tutte: il gesto di rivolta del tribunale di Padova, che lo scorso 5 marzo ha rigettato le richieste avanzate dalla procura nel giugno del 2023 di annullare 30 certificati di nascita di bambini nati da coppie composte da due donne e concepiti all’estero tramite fecondazione eterologa (detta anche PMA, o procreazione medicalmente assistita, e che, a differenza di quella omologa, in cui si utilizzano i gameti della coppia, richiede l’utilizzo di gameti donati da individui esterni).

L’obiettivo della procura, allora, era di modificare i certificati eliminando qualsiasi riferimento alla madre intenzionale (ovvero sia la madre non biologica). Sui documenti dei bambini in questione, insomma, sarebbe dovuto rimanere solo il nome del genitore 1. Nessun cenno, invece, al genitore 2. Ma niente da fare. Il tribunale di Padova ha giudicato la richiesta della procura “inammissibile”.

Se la sentenza è stata sicuramente una buona notizia per le 30 coppie di mamme padovane, chi l’ha presa un po’ meno bene è stato il ministro dell’Interno Piantedosi, che ha ordinato alla terza sezione civile della corte d’appello di Venezia di riesaminare la validità di quei certificati di nascita. Padova non può ribellarsi – me lo immagino, mentre parla fra sé e sé –, a maggior ragione dopo che la corte d’appello di Milano, solo due mesi prima, ha invece accolto il ricorso della procura contro la registrazione dei certificati di nascita dei figli di tre coppie omogenitoriali nati proprio tramite fecondazione eterologa.

Ne parliamo con Serena Bestetti, avvocata esperta in diritto penale e di famiglia, titolare dello studio IFBT, e mamma intenzionale (o genitore 2). Buon ascolto a tutti!

michela.cannovale@lcpublishinggroup.com

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