I dirigenti lombardi: i piu? europeisti tra gli italiani

I dirigenti lombardi hanno fiducia nelle istituzioni europee molto piu? della media degli italiani e sono contrari alle proposte di ritorno alla lira e di uscita dell’Italia dalla Unione Europea.

Lo rivela una recente indagine sul senso di appartenenza all’Europa condotta da Aldai-Federmanager (l’organizzazione territoriale del sistema Federmanager polo di competenze e punto di riferimento per i servizi ai manager oltre che partner integrante del sistema industriale) sui propri associati lombardi. L’indagine e? stata lanciata in coincidenza con la celebrazione del sessantesimo anniversario dei Trattati di Roma.

Dall’esito dello studio e? emerso che i dirigenti dell’industria lombardi sono fiduciosi nei confronti della UE (65,7%), piu? del doppio di quanto non lo sia la media degli italiani (29%) e comunque di gran lunga superiore alla media dei cittadini dell’Unione Europea (33%).

La fiducia nelle istituzioni nazionali e? risultata scarsa. Solo il 23% dei votanti ha dichiarato di aver fiducia nel Parlamento: dato in linea con il resto dell’opinione pubblica nazionale (19%) ed europea (23%). I dirigenti lombardi si sentono a tutti gli effetti cittadini europei (81%) e solo una esigua minoranza sarebbe favorevole ad una Ital-exit per abbandonare l’Unione Europea (8%) o a un’uscita dall’euro per tornare alla vecchia lira (6%). 

Per i manager dell’industria, che hanno competenza economica e gestionale di una parte importante del tessuto produttivo nazionale, la scelta europea e? pertanto inevitabile. In questo senso, anche le proposte avanzate dai dirigenti vanno verso una direzione che sembra essere all’attenzione anche ai protagonisti politici: il completamento dell’unione bancaria, la revisione del patto di stabilita?, la creazione di un ministero delle finanze europeo che tenda a dotarsi di risorse proprie.

I dirigenti Aldai-Federmanager sono pero? anche attenti al fenomeno dell’integrazione: “L’industria milanese ha fatto esperienza in questi anni di una sempre piu? incisiva presenza di lavoratori provenienti da Paesi UE ed extra UE – ha dichiarato Romano Ambrogi, Presidente di Aldai-Federmanager – Fare i conti e saper gestire questa realta? – e? un compito importante per i manager. Le conseguenze sociali sono altrettanto importanti: confrontando tra loro i dati del biennio 2014-2016, i livelli occupazionali nell’industria in Italia sono sostenuti dalla forza lavoro comunitaria. Mentre l’occupazione di provenienza UE e? cresciuta del 14,7%, la componente italiana e? calata dello 0,4% cosi? come anche quella Extra UE del 2,1%. Cio? corrisponde a circa 300mila lavoratori regolari, cioe? quasi il 10% dell’intera occupazione nel mondo dell’Industria”.

Gennaro Di Vittorio

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