Enel riorganizza l’ufficio legale

Nuovo assetto per l’ufficio legale di Enel. Nuove funzioni e nuovi responsabili all’interno del Legal and Corporate Affairs a partire da giugno 2017. I cambiamenti, secondo quanto inhousecommunity.it rivela, sono legati alla nascita di alcune divisioni a livello di gruppo e allo scioglimento di alcune responsabilità legali ad interim, come quella sull’Italia (ora affidata permanentemente a Giuseppe Conti) e quelle sul Centro e Nord America e l’Africa subsahariana e l’Asia (di cui si occuperà Edgar Miller, insieme alla divisione Renewables Energies).

La premessa necessaria è che l’organizzazione legale del gigante dell’energia diretta da Giulio Fazio, direttore affari legali e societari a livello mondiale, combacia perfettamente con quella del gruppo.

Dal 2014, così come le altre linee aziendali, anche il Legal and Corporate Affairs è organizzato a matrice, vale a dire per aree territoriali, di business e di staff. Strutture che operano in maniera integrata e sinergica. Per effetto di questa organizzazione, Enel conta 19 unità legali, declinate principalmente in relazione alle attività e alle molteplici geografie in cui la società opera.

Quattro di queste aree sono state create a giugno 2017 per conformarsi agli sviluppi normativi europei e seguire i principali ambiti di intervento su cui si basa il piano strategico del gruppo: Data Protection Office, per assicurare la compliance privacy e data protection alla luce del nuovo Regolamento europeo con a capo Francesco Giorgianni; Industrial Law and Property Rights, guidata da Bruno Baracchini, per gestire efficacemente il licensing anche in relazione alla nuova disciplina del patent box; Legal Transformation and Magament support, seguita da Simona Gagliardi per guidare la crescita digitale delle attività legali, la loro semplificazione e riorganizzazione continua e dare una visione omogenea e monitorata dei fenomeni a livello globale; e Legal and Corporate Affairs E-solutions, il cui responsabile è Edoardo Marcenaro, per fornire l’assistenza legale necessaria dalla fase di individuazione a quella di sviluppo di nuovi business, prodotti e servizi diversi dalla commodity ritenuti di interesse per Enel.

In totale sono circa 510 i legali di Enel nel mondo, 150 in Italia. L’intera organizzazione della funzione legale e i suoi recenti aggiornamenti sono stati accompagnati da un profondo cambiamento del ruolo dell’avvocato in Enel ispirato da una forte messa in discussione del modello tradizionale dell’avvocato d’impresa. Ai legali del gruppo è stato chiesto negli anni di misurarsi in aree di competenze nuove, assumendone anche la guida, per sviluppare punti di vista nuovi ed elaborare soluzioni diverse in grado di produrre valore per l’azienda. «Essendo cresciuti molto in dimensioni, con le nuove attività, la liberalizzazione, i mercati regolati e l’apertura ad altri mondi e Paesi, abbiamo avuto modo di metterci in discussione in continuazione», spiega in questa intervista a MAG Giulio Fazio. «Molti avvocati hanno cambiato posizione nel tempo. Questo ha permesso loro di guardare le cose in un modo un po’ nuovo. Una cosa che in genere capita quando si cambia mestiere e si va in un’altra società». Grazie anche a questa costante riformulazione dei ruoli, Enel ha superato la percezione del legale come mero business partner e considera l’avvocato tra le leve strategiche determinanti nell’assunzione di decisioni e nel conseguimento degli obiettivi.

Avvocato Fazio, in un gruppo come Enel quanto è decisivo il ruolo del giurista d’impresa?

Lavoriamo in ambiti altamente regolati per cui i temi legali sono rilevanti e determinanti, non solo in termini di prevenzione del rischio, ma anche per l’orientamento degli affari. Così come è importante conoscere dal punto di vista ingegneristico quale sia la migliore tecnologia per costruire un impianto e dal punto di vista economico se l’impianto sarà remunerativo o meno, è fondamentale capire dal punto di vista legale se ci si assume rischi che non si dovrebbero assumere, se una certa struttura politica può garantire una vita più duratura degli impianti.

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Gennaro Di Vittorio

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